16 Gennaio 2013, Roma
Successo dell'Associazione Dossetti alla Corte di Strasburgo


Successo dell'Associazione Dossetti alla Corte di Strasburgo. Soddisfazione della Presidente O. FUMAGALLI CARULLI
(Direttore Istituto Giuridico Università Cattolica del Sacro Cuore)


Riconosciute le ragioni fatte valere in giudizio dall'Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori". Affermato il diritto ad indossare la croce al collo sul luogo di lavoro. Prima condanna del Regno Unito per violazione della libertà religiosa. I Cristiani vittime di discriminazione anche nelle democrazie occidentali.


La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, organo del Consiglio d'Europa, ha condannato il Regno Unito per violazione dell'art. 9 della CEDU (Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo). Nadia Eweida, dipendente della British Airways, era stata sospesa dal servizio perchè chiedeva di lavorare indossando una piccola croce al collo. I tribunali del Regno Unito avevano ritenuto che ciò non costituisse una violazione della libertà religiosa ma la Corte di Strasburgo ha espresso un avviso opposto.
L'Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori" è stata ammessa - unica realtà italiana - a presentare in giudizio proprie osservazioni sul caso. Con il patrocinio dell'avvocato Mattia Ferrero, coordinatore dell'Osservatorio per la tolleranza e la libertà religiosa della medesima Associazione nonchè dottore di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è stato evidenziato che indossare simboli religiosi è espressione della libertà religiosa di ciascuno da riconoscere anche sul luogo di lavoro; libertà che lo Stato ha il dovere di far rispettare anche ai privati.
In accoglimento di queste argomentazioni, i giudici di Strasburgo per la prima volta in 50 anni di attività hanno condannato il Regno Unito per violazione della libertà religiosa. Soddisfazione per l'esito del giudizio è stata espressa dalla Presidente dell'Associazione Dossetti, Professoressa Ombretta Fumagalli Carulli (che è anche docente di Diritto ecclesiastico alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Direttore dell'Istituto Giuridico del medesimo Ateneo) con la seguente dichiarazione: "Questa sentenza è la prova che anche uno Stato come il Regno Unito, che vanta una lunghissima tradizione di tutela dei diritti fondamentali, non è immune da violazioni della libertà religiosa. Bisogna poi sottolineare come la vittima di tale violazione sia una copta cristiana. Si conferma quindi come i Cristiani siano vittime di discriminazione anche nelle democrazie occidentali, nonostante il cristianesimo sia la religione maggioritaria".

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