La ricerca è parte integrante della
cultura di una società e, pertanto, è componente fondamentale
nella costruzione di valori sociali e civili; il livello e la
qualità della conoscenza prodotta sono la base vitale per lo
sviluppo
Una società che diriga una parte importante
delle proprie risorse verso la promozione del “sistema ricerca”
è una società vitale, conscia delle proprie responsabilità verso
un mondo sempre più globalizzato (e quindi sempre più caratterizzato
da rapporti di interdipendenza) e verso le generazioni future.
Infatti, indirizzare lo sviluppo della ricerca
e della cultura scientifica significa rafforzare
- la Qualità della Vita, ad esempio,
in termini di tutela dell’ambiente e della salute, innovazione
e qualificazione di prodotti e tecnologie
- Sviluppo economico e sociale,
in termini di incremento dell’occupazione e della competitività
del sistema imprenditoriale, anche per lo stimolo che deriva
dalla presenza consumatori più responsabili ed informati
- una Società aperta: la ricerca
esige libertà di movimento e di espressione, la cooperazione
ed il dialogo - spesso difficile,
sempre necessario- fra differenti linguaggi, culture e priorità;
contemporaneamente alla libertà di ricerca è necessario
sviluppare una reale etica della responsabilità.
- una Democrazia matura: in un
dibattito politico e sociale troppo spesso becero, volubile,
chiassoso e disinformato, la cultura scientifica porta un
salutare correttivo, costituito dalla necessità di verificare
criticamente le informazioni e di valutare razionalmente
le decisioni prese e le loro conseguenze; soprattutto, una
migliore cultura scientifica contribuisce a formare cittadini
consapevoli delle proprie scelte;
Quanto sono consapevoli
di questo la società e la politica del nostro Paese ?
Nonostante la presenza di molti gruppi
validi o persino eccellenti, la ricerca italiana è in una
situazione critica:
- limitate risorse pubbliche, che ci pongono
fra i fanalini di coda in Europa
- una scarsa capacità e volontà di verificare l’utilizzo
delle risorse, e quindi di mettere in relazione i risultati
conseguiti con l’accesso a finanziamenti, personale ed infrastrutture
- un sistema pigro, appesantito dalla burocrazia
e soprattutto da strategie di gestione troppo spesso autoreferenziali:
è quindi ingenuo, o peggio ipocrita, stupirsi dell’invecchiamento
anagrafico e culturale dei ricercatori italiani, o dell’emigrazione
di giovani e meno giovani talenti all’estero, ove magari prenderanno
il premio Nobel.
- un interesse limitato da parte del mondo imprenditoriale,
diviso fra una grande industria che perde inesorabilmente
colpi e piccole e medie imprese attive, ma spesso ancora legate
ad approcci e strategie tradizionali;
- differenze eccessive da un punto di vista qualitativo
e quantitativo fra aree geografiche, non solo fra settentrione
e meridione, inaccettabili in un paese che miri ad uno sviluppo
equilibrato
- infine, una classe politica per la gran maggioranza
poco attenta ai problemi ed ai valori del mondo scientifico,
visto troppo spesso come riserva di caccia per la lottizzazione
delle cariche negli Enti di rilevo.
Un sistema ricerca con queste
caratteristiche serve realmente al Paese ?
L’Associazione “G. DOSSETTI – I VALORI”
condivide pienamente ed appoggia le attuali gravi preoccupazioni
espresse dai ricercatori per le decurtazioni dei fondi pubblici
e l’ introduzione di pretese “logiche aziendali” come
criterio esclusivo per la gestione di Enti scientifici.
Nel contempo, l’Associazione ritiene che occorrano
interventi strategici innovativi di ampio respiro per rendere
la ricerca questione nazionale, ed in particolare sostiene:
- la
riqualificazione dell’intervento pubblico nella ricerca,
non solo in termini di incremento delle risorse e delle strutture,
ma anche come accurata verifica della loro allocazione
ed utilizzo;
- l'incentivazione del contributo
alla ricerca da parte di Enti privati, comprese le organizzazioni
no-profit, mantenendo una capacità di indirizzo e verifica
da parte del settore pubblico;
- il rinnovamento e la riorganizzazione
del sistema-ricerca nazionale e la sua migliore integrazione
internazionale, ed in primo luogo nell’ambito Europeo,
in modo da incrementare l’occupazione del settore e dare voce
ed entusiasmo alle forze più giovani
Per dibattere queste grandi questioni
e stimolare le forze politiche e sociali ad impegni precisi,
l’Associazione organizzerà nella primavera del 2003 un incontro
nazionale coinvolgendo ricercatori, mezzi di comunicazione
ed esponenti istituzionali, politici e della società civile.
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