Dipartimento - Pace
Stampa questa pagina
Giuliana Sgrena è stata liberata? Nicola Calipari è stato ucciso? Come
sempre dal solito fuoco amico? Questo tanto per non prendere sul serio
quanto dichiarato da Pierre Solari, come ha stigmatizzato "il grande
patriota" Gustavo Selva?

La pace invece è ancora prigioniera delle "pallottole intelligenti" dei
marines del "caro amico George", come lo chiama il suo "caro amico Silvio".

Questo spiega bene l'espressione che aveva il premier all'aeroporto di
Ciampino e che nessun trapianto di capelli, né lifting, né altro restauro
estetico erano in grado di nascondere.

Ma, come egli ci comunica ufficialmente: "Sulla gioia per la liberazione di
Giuliana Sgrena si è abbattuto il dolore per la morte di Nicola Calipari. E'
stata una fatalità, ma qualcuno adesso dovrà assumersi le sue
responsabilità".

Già, "le sue responsabilità". Ma quali responsabilità, se è stata una
"fatalità"?

E poi chi se le dovrebbe assumere? Quegli stessi "cari amici" che hanno
brillato nel firmamento della nostra "amicizia" ai tempi della strage di
Ustica, o di quella del Cermis?

Scusatemi, ma sentivo il bisogno di esprimere amarezza e dolore per ciò che
accade, e per l'ignominia di chi fa di tutto per farlo accadere, creandone i
presupposti e prosperando sulle loro conseguenze. Per un centro-destra che
sta lentamente affondando il Paese e per un centro-sinistra che non è in
grado di proporre una coerente e non litigiosa alternativa a questi
cialtroni. Per i cittadini di questo "bel Paese", come lo si chiamava una
volta, che in 18 milioni (circa un terzo della popolazione totale, neonati e
ultraottantenni inclusi) assiste, audience massificata, all'indegnità di far
precedere uno spettacolo come il Festival di Sanremo dalle note dell'Inno
nazionale.

Giovanna