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VATICANO: SUSSIDIARIETA' FA EMERGERE SOCIETA' CIVILE

(AGI) - CdV, 6 mag. - Il principio della sussidirieta' proposto dalle Encicliche Sociali dei Papi, da Pio XI a Giovanni Paolo II, e affermato anche dala Costituzione Italiana, supera "un modello di organizzazione sociale basato sul compromesso tra lo Stato e il mercato, un vincolo reciproco che costituisce di fatto una rigidita' che impedisce lo sviluppo del 'bene comune' basato su una terza realta' oltre lo Stato ed il mercato, quella delle reti intermedie". Lo ha affermato il prof. Pierpaolo Donati, sociologo e animatore della XIV Sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, che per cinque giorni ha radunato un centinaio di economisti, sociologi, informatici e teologi a riflettere sul "bene comune oggi". "Le reti intermedie - ha aggiunto Donati - rappresentano la novita' della societa' civile di questi ultimi decenni, una societa' che agisce non primariamente per fini di profitto ma per un interesse comune, con scambio di beni e servizi in una forma di nuova socialita'". Secondo Donati, "il bene comune non si identifica piu' con lo Stato benche' esso mantenga un ruolo importante nella gestione della cosa pubblica. Anche la teoria economica registra alcuni ritardi su questi argomenti, mentre si nota come la condivisione nella forma di solidarieta' e sussidiarieta' mostrano di essere efficaci per avvicinare gli uomini che si trovano nel bisogno". Da parte sua il sociologo Jacques Godbout, dell'Universita' del Quebec (Canada), intervenuto alla conferenza stampa conclusiva dei lavoro della Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ha sottolineato la necessita' di riscoprire nel mondo di oggi il valore del "dono gratuito": "e' importante - ha spiegato - per la qualita' dei rapporti umani che si sviluppano tramite esso: basti pensare al dono del sangue o degli organi, che elevano la qualita' della sanita', oppure al dono di servizi, di tempo, di scambio di aiuti a vari livelli tramite la rete dei 'peer to peer'. Il 'dono' oggi e' quanto mai significativo, perche' amplia i livelli di consapevolezza sociale e crea nuovi stimoli per le relazioni tra le persone". Secondo Godbout, inoltre, "in ogni dono c'e' un messaggio e esso puo' essere positivo o negativo. Importante e' che chi lo fa, sia mosso da un desiderio di fare del 'bene' e chi lo riceve possa far crescere a sua volta gli scambi e le relazioni umane di cui e' portatore". (AGI)

06 MAG 08

 

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(AGI) - CdV, 6 mag. - Il richiamo della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e' al principio della sussidiarieta' formulato da Pio XI nella enciclica "Quadrigesimo Anno" del 1931, e da allora costantemente riproposto dalla Dottrina sociale, che esorta "l'autorita' suprema dello Stato" a non togliere alle comunita' locali i compiti "di direzione, di vigilanza, di incitamento, di repressione, a seconda dei casi e delle necessita'" che esse possono assolvere "con piu' liberta', con piu' forza ed efficacia". E questo, affermava Papa Ratti, "perche' l'oggetto naturale di qualsiasi intervento nella societa' stessa e' quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium) le membra del corpo sociale, non gia' di distruggerle e assorbirle". Parole che Joseph Ratzinger ritiene attualissime anche oggi per ispirare un "coordinamento delle attivita' della societa' capace di sostenere la vita interna delle comunita' locali". E' inscindibile, ha spiegato Benedetto XVI nel discorso di sabato scorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali,, il binomio "solidarieta' e sussidiarieta'", principi che "possano agire assieme per uno sviluppo del bene comune rispettoso di quella dignita' umana che e' il valore intrinseco di ogni persona creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta da Cristo". "Una societa' che onora il principio di sussidiarieta' libera le persone dal senso di scoraggiamento e sfiducia, garantendo loro la liberta' di impegnarsi assieme nella sfera del commercio, della politica e della cultura", ha detto ricordando che "quando i responsabili del bene comune si conformano al desiderio proprio della natura umana per l'autogoverno basato sulla sussidiarieta', lasciano spazio alla responsabilita' e all'iniziativa individuale, ma cosa ancora piu' importante lasciano spazio all'amore". Per Benedetto XVI, "i cristiani dunque devono essere incoraggiati ad impegnarsi con maggiore solerzia nella solidarieta' verso gli altri cittadini, secondo il principio della sussidiarieta', attraverso la promozione della vita familiare, le associazioni volontarie, le iniziative private e un ordine pubblico che favorisca il corretto funzionamento delle comunita' basilari della societa'". Nella visione cristiana, sono state le parole del Papa, "la vera solidarieta' giunge a compimento solo quando mettiamo la nostra vita al servizio degli altri". (AGI)

06 MAG 08